Il sito web della Corte dei conti utilizza i cookie per migliorare i servizi e per fini statistici. Proseguendo la navigazione si accetta di ricevere i cookie. Se non si desidera riceverli si possono modificare le impostazioni del browser, ma alcuni servizi potrebbero non funzionare correttamente.

Informativa estesa sui cookie

Eugenio Campbell

Nacque a Sora, in provincia di Frosinone, il 2 maggio 1908 da Carlo ed Elisa Porchio; laureatosi in giurisprudenza nel novembre del 1931 presso l'Università di Napoli, Campbell ottenne l'abilitazione all'esercizio della professione forense. Procuratore legale, esercitò la libera professione per un biennio e tra il 1932 e il 1934 fu più volte nominato dal Tribunale di Napoli commissario giudiziale per il fallimento di alcune ditte. Si sposò nel luglio del 1959 con Vera Rosic, nata a Fiume nel luglio del 1930.

Entrò nell'Amministrazione finanziaria del Regno nel corso del marzo del 1935: classificatosi infatti sesto nel concorso a cento posti per vicesegretario, Campbell iniziò a prestare servizio presso la Regia intendenza di finanza di Salerno. Dotato di «ottima cultura giuridica» e di «spiccato acume», il giovane Campbell si distinse fin da subito come «una delle pochissime, e fra le migliori, forze vive di [quella] Intendenza». Cancellato dal ruolo del personale dell'Amministrazione anzidetta, nel febbraio del 1937 fu trasferito nel ruolo organico dell'Amministrazione centrale del Sottosegretariato per gli scambi e le valute con la qualifica di segretario con riserva di anzianità; il primo giugno di quello stesso anno fu promosso al nono grado con la qualifica di primo segretario.

Iscritto al Partito nazionale fascista dal 1932, Campbell chiese la retrodatazione dell'anzianità avendo fatto parte dei Fasci di combattimento nel periodo antemarcia; fu inoltre volontario, sebbene in quanto riformato non avesse alcun obbligo militare, della M.V.S.N., specialità artiglieria contraerea. Venne assegnato alla XVIII Legione e impiegato in “zona d'operazioni” tra il 22 aprile e il 9 settembre del 1941; fu successivamente smobilitato per motivi di salute e autorizzato a fregiarsi del distintivo di Guerra in corso.

Dichiarato vincitore nel luglio del 1939 del relativo concorso per esami di merito, nel maggio del 1941 Campbell fu promosso consigliere di ottavo grado e successivamente, nell'ottobre del 1942, capo Sezione con il settimo grado. Nel novembre del 1944 passò alle dipendenze del Ministero per l'industria, il commercio e il lavoro conservando grado, gruppo e anzianità; nel maggio del 1946 fu trasferito alle dipendenze del Ministero del commercio con l'estero per poi essere collocato fuori ruolo e messo a disposizione della Presidenza del Consiglio dei ministri a decorrere dal primo novembre 1946. Presso la Presidenza egli prestò la propria opera entro l'Ufficio studi e legislazione ove contribuì all'elaborazione di molti provvedimenti legislativi.

Dall'analisi del suo stato matricolare, Campbell nell'agosto del 1947 risulta essere inquadrato nei ruoli organici del personale del Ministero del commercio con l'estero. Nel febbraio del 1948 fu promosso per merito comparativo al sesto grado con la qualifica di capo divisione, a questa seguì la promozione al quinto grado con la qualifica di ispettore generale giunta nel luglio del 1954.

Campbell cessò dalla posizione di fuori ruolo nel luglio del 1957, poco dopo, precisamente nell'agosto successivo, fu cancellato dal ruolo del personale della carriera direttiva del Ministero del commercio a seguito della sua nomina a consigliere della Corte dei conti. Il 14 agosto del 1967 fu promosso presidente di Sezione, il 23 settembre 1976 giunse al vertice della Corte con la nomina a Presidente.

Presidente per un biennio – nonché poi Presidente emerito – in occasione della cerimonia di insediamento Campbell aprì il proprio discorso menzionando il contributo dato dalla Corte costituzionale al prestigio della Corte dei conti. Con la sentenza n. 226 del 18 novembre 1976 – egli disse – venne definitivamente riconosciuta la «connotazione magistraturale della Corte anche nell'esercizio della competenza che, nelle sedi di controllo, ad essa la Costituzione della Repubblica direttamente demanda». In pieno riconoscimento di questa propria connotazione, la Corte, continuò Campbell, avrebbe tratto maggiore spinta per realizzare più pienamente e consapevolmente l'esercizio di controllo in sintonia con le esigenze di speditezza dell'azione amministrativa. Nel prosieguo del proprio discorso il Presidente mise in evidenza l'importanza rivestita dallo snellimento delle procedure di controllo; snellimento che non avrebbe potuto prescindere da un'adeguata definizione dei quadri organici di ogni ufficio e da un riassetto dell'allora vigente legislazione in materia di controllo. Strategica, dunque, la speditezza del controllo, in particolare quello preventivo «affinché non determini – egli disse – ritardi inammissibili per il prestigio dell'Istituto e per la salvaguardia degli interessi di parte»; altrettanto importante fu indicato anche il controllo successivo sugli atti e il controllo consuntivo sui rendiconti e sulle contabilità.

Campbell vide inoltre nella fissazione di termini perentori entro cui concludere l'azione di controllo il rimedio alla lentezza di tale procedimento, parimenti anche all'Amministrazione – egli affermò – si sarebbero dovuti imporre termini analoghi per la presentazione dei propri atti al controllo sia preventivo che successivo. Su tali criteri di snellimento e celerità, secondo Campbell, si sarebbe dovuta improntare anche la giurisdizione contenziosa, dal momento che «la sete di giustizia del cittadino sia sempre stata congiunta alla istanza di celerità del giudizio»; per questo la Corte manifestò la propria apertura nei confronti di un nuovo regolamento di procedura per i giudizi pensionistici. Raggiunti i limiti di età, Campbell fu collocato a riposo il 3 maggio 1978.

Presidente nel corso della sua lunga carriera di numerose commissioni giudicatrici concorsuali, Campbell fece parte, tra le altre, della Commissione di studio sul decentramento amministrativo (1960); della Commissione di studio per la formulazione delle proposte di riforma dell'attività di controllo della Corte dei conti e dei relativi procedimenti (1970); sostituì Melchiorre D'Onofrio entro il Comitato dell'amministrazione per le attività assistenziali italiane e internazionali (1971); fece parte del gruppo di lavoro del Coordinamento preventivo e successivo sugli atti delle Amministrazioni dello Stato (1971); fece parte infine del Comitato permanente di controllo tra le Corti dei conti della CEE (1973). Fu presidente della Commissione disciplina del personale di magistratura (1975); fece parte della Commissione di vigilanza sul debito pubblico (1975) e della Commissione permanente di vigilanza sull'Istituto di emissione e sulla circolazione bancaria (1975).

Campbell fu autore di diversi scritti, il primo fra questi, intitolato La giurisdizione speciale della Corte dei Conti dopo la riforma del 1933, fu pubblicato a Roma nel 1938; ne seguirono altri tre intitolati: Il nuovo statuto generale dei pubblici funzionari in Francia, Studio sulla Federazione Nazionale dei Funzionari germanici e infine Proposta di riforma dell'ordinamento gerarchico. Sui problemi dell'avventiziato tutti pubblicati sul periodico «Forze civili» rispettivamente nel febbraio e nel dicembre del 1941 e nel gennaio del 1942. Infine, tra le onorificenze conferite a Campbell nel corso della propria carriera annoveriamo quella di commendatore della Repubblica (giugno 1956), grande ufficiale della Corona d'Italia (marzo 1972) e cavaliere di gran croce della Corona d'Italia (giugno 1973).

Morì a Roma il 12 ottobre 2003.