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Costa

Nacque a Sassari il 23 aprile 1911 da Scipione e Caterina Carta. Il 14 giugno 1942 sposò Maria Corda dalla quale ebbe due figli, Mario (1943) ed Enrico (1944). Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Sassari il 26 giugno 1935, iniziò la sua carriera nella magistratura ordinaria nella Corte d’appello quale uditore di tribunale (r.d.13 settembre 1939) e venne destinato, per il periodo di tirocinio, alla Regia procura di Sassari ove si insediò il 3 ottobre dello stesso anno.

Nel maggio del 1940 venne chiamato alle armi e congedato nel marzo del 1945. Durante il periodo di servizio militare partecipò all’esame per la promozione ad aggiunto giudiziario, assumendone il ruolo, con funzione di giudice al Tribunale di Sassari (r.d. 9 ottobre 1942) e, successivamente, fu destinato come pretore a Terralba (r.d. 8 luglio 1943). Fu addetto, inoltre, alla Procura presso il Tribunale militare territoriale di guerra della Sardegna dal 26 ottobre 1943 al 3 gennaio 1945.

Congedato nel maggio del 1945 e promosso sostituto procuratore, Costa prese servizio nella Procura di Sassari (d.lgt 21 settembre 1944) ove esercitò le sue funzioni sino al 1949, quando lasciò l’ufficio poiché venne distaccato a Roma presso il Ministero dell’agricoltura e delle foreste dove, oltre alle ordinarie competenze, fu ripetutamente chiamato ad esercitare le funzioni del pubblico ministero davanti alla Corte di assise di Sassari.

L’attività di Costa nell’ambito del Gabinetto di detto Ministero, si esplicò nell’esercizio delle funzioni di capo dell’Ufficio legislativo, nell’espletamento delle quali, diede profonda conoscenza del diritto privato, amministrativo e processuale.

Venne particolarmente apprezzato il suo studio sui Consorzi agrari in tema di fallimento e liquidazione coatta amministrativa, nonché sugli schemi dei diversi decreti presidenziali e in particolar modo di quelli inerenti l’applicazione della legge n. 841 del 21 ottobre 1950 “Norme per la espropriazione, bonifica, trasformazione ed assegnazione dei terreni ai contadini”.

Nell’agosto del 1951 fu chiamato a prestare servizio, fuori ruolo, presso il Ministero di grazia e giustizia, nell’Ufficio I° del personale, dove si distinse per lo studio delle complesse questioni inerenti la carriera dei magistrati.

Nel 1955, su richiesta del presidente del Consiglio dei ministri, fu applicato all’Ufficio studi e legislazione della Presidenza, in tale sede partecipò all’elaborazione dei disegni di legge sulla disciplina della ricerca e coltivazione degli idrocarburi e sulla istituzione del nuovo Ministero delle partecipazioni statali.

Con decreto presidenziale dell’8 marzo 1957 venne richiamato in ruolo e, a decorrere dal 30 dicembre 1956, fu promosso magistrato di Corte d’appello e destinato, con funzioni di presidente di Sezione, al Tribunale di Casale Monferrato. Successivamente, transitato con funzioni di consigliere alla Corte d’appello di Milano, con il suo consenso, venne collocato fuori dal ruolo organico della magistratura perché addetto al Gabinetto della Presidenza del Consiglio dei ministri (1959).

Dal 1° luglio 1960 cessò di appartenere all’ Ordine giudiziario poiché, in seguito ad incarico governativo, venne nominato consigliere della Corte dei conti (d.p.r. 7 luglio1960) e nello stesso anno venne promosso presidente di Sezione (d.p.r. 8 ottobre 1960).

Fu membro di svariate commissioni esaminatrici di concorso per esami; esercitò le funzioni per l’esercizio del controllo sulla gestione finanziaria dell’Ente autonomo di gestione per le partecipazioni del Fondo di finanziamento dell’industria meccanica (1962); nello stesso anno gli furono anche conferite le funzioni per l’esercizio del controllo sulla gestione finanziaria dell’Ente di gestione finanziamenti industrie manifatturiere (Efim); fu membro della Commissione di studio con il compito di formulare proposte per l’acceleramento delle procedure contenziose della Corte dei conti (1970) e partecipò alla Commissione tributaria centrale (1973).

Nel 1974 fu autorizzato ad accettare l’incarico di presidente del collegio arbitrale presso l’Eni per una vertenza tra l’Ente e le due società per azioni, Monti Confezioni di lusso e Monti Mec.

Nel 1975 Costa cessò dalla II Sezione giurisdizionale e venne preposto al coordinamento delle attività di controllo sugli enti assoggettati alla disciplina della legge n. 259 del 21 marzo 1958, concernente la partecipazione della Corte al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. In sostituzione del presidente di Sezione Antonino De Stefano, fu designato per la nomina a componente effettivo del Comitato incaricato di sovraintendere alla gestione, tenuta dall’Istituto nazionale delle assicurazioni, sull’assicurazione e sul finanziamento dei crediti inerenti all’esportazione di merci e servizi, all’esecuzione di lavori all’estero nonché all’assistenza ai Paesi in via di sviluppo; venne delegato al controllo sulla gestione dell’Istituto centrale per il controllo a medio termine (Mediocredito centrale) e infine gli furono conferite le funzioni per l’esercizio del controllo sulla gestione finanziaria dell’Istituto per la ricostruzione industriale (Iri).

L’anno seguente, cessando dalla Sezione di controllo sugli enti a cui lo Stato contribuiva in via ordinaria, venne preposto al coordinamento delle attività di controllo preventivo e successivo sugli atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato.

Nel 1979 divenne Presidente della Corte (d.p.r. 17 settembre 1979), carica che mantenne sino al 1981 quando venne collocato a riposo per raggiunti limiti di età (d.p.r. 7 gennaio 1981).

In occasione del discorso d’insediamento, tenutosi il 14 novembre 1979, Costa ribadì l’indipendenza della Corte dei conti come organo equidistante dal Governo e dal Parlamento ma soprattutto mise in luce l’importanza del controllo “successivo” oltre quello “preventivo” sottolineando la necessità di individuare modi, strumenti e tempi di attuazione di tali controlli. Infine evidenziò la necessità di un potenziamento della funzione della giurisdizione contabile quale momento conclusivo del sistema di garanzia della finanza pubblica.

Costa ottenne la croce al merito di guerra, brevetto n. 216 rilasciato in data 21 giugno 1945 dal Comando militare territoriale di Roma, per aver partecipato, nella campagna di guerra del 1943, alle operazioni svoltasi nello scacchiere del mediterraneo (Corsica) con la sezione del Tribunale militare di guerra del VII corpo d’armata mobilitato. Fu, inoltre, insignito dell’onorificenza di commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (1961), di grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (1972) e di cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (1976).

Morì a Roma il 13 dicembre 1999.