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Prestò servizio, dal 1940 al 1943, presso la Marina militare e al contempo riuscì a laurearsi in giurisprudenza a Roma nel 1942 e in scienze politiche nel 1945 ottenendo inoltre l’idoneità e l’iscrizione all’Albo degli avvocati e dei procuratori di Roma.

Iniziò la carriera nel Ministero dell’interno come volontario vice commissario aggiunto di pubblica e continuò in questa carriera fino al 1946 quando venne destinato alla Segreteria particolare del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Nel 1949 vinse il concorso da referendario alla Corte dei conti ma venne autorizzato a prestare servizio presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e dal 1951 venne distaccato presso il Ministero della marina sino al 1953, quando riprenderà regolare servizio presso la Procura generale della Corte.

Nel 1958 gli vennero attribuite le funzioni di sostituto procuratore generale della Corte.

Nel 1968 rivestì l’incarico di capo di gabinetto del ministro per i Rapporti con il Parlamento, che gli sarà riconfermato anche negli anni successivi con il contestuale obbligo di attendere al regolare adempimento delle funzioni assunte nella Corte.

Durante gli anni in cui rivestì la carica di consigliere dal 1974 venne temporaneamente delegato al controllo sugli atti, sui rendiconti amministrativi e sulla contabilità dei Ministeri dei beni culturali e per l’ambiente, della pubblica istruzione, degli affari esteri e del Ministero dell’interno.

Dal marzo ad agosto del 1986 fece le funzioni di Presidente della Corte dei conti, cessando dalla carica in seguito alla nomina del Presidente titolare, Giuseppe Carbone. Venne collocato a riposo per sopraggiunti limiti di età con titolo ufficiale onorifico di Presidente della Corte nel 1990.

Durante la sua carriera presso la Corte dei conti partecipò, fra gli altri, al gruppo di studio avente il compito di approfondire l’esame dei problemi relativi alle irregolarità nelle gestioni pubbliche e fu componente effettivo della Commissione di disciplina per il personale amministrativo e tecnico.

Tra i suoi scritti si segnala Il Procuratore Generale presso la Corte dei conti.

Pietranera, per le operazioni di guerra a cui partecipò, ottenne la croce al merito di guerra (1949), e il riconoscimento delle campagne di guerra.