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25/08/2023 Roma
Sezione del Controllo sugli Enti

La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con Delibera n. 69/2023, la relazione sulla gestione 2020 delle fondazioni lirico-sinfoniche, tra loro molto diverse per tradizioni e collocazione geografica.

In ragione dell’interesse generale attribuito all’attività lirica e concertistica, è stata riconosciuta personalità giuridica di diritto pubblico a 14 enti autonomi lirici e sono state poste a carico dello Stato gli oneri del risanamento dei bilanci delle fondazioni in situazioni di difficoltà economico-patrimoniale. Nove di queste hanno presentato un piano di risanamento per il 2014-2016, a cui nel 2021 si è aggiunto anche il Teatro Regio di Torino. È stata prevista la possibilità di accesso a un fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti di durata fino a un massimo di 30 anni. Nel 2020 sono stati complessivamente erogati alle fondazioni 156,2 milioni di euro. A fine esercizio rimane un debito complessivo nei confronti dello Stato di 131 milioni.

Per garantire l'occupazione durante le chiusure della fase pandemica è stato decisivo il Fondo integrativo salariale (Fis). Il Fondo unico dello spettacolo si è confermato, anche per il 2020, la principale fonte ordinaria di finanziamento statale, che ha destinato al settore quasi 183 milioni di euro (il 52,38% della complessiva disponibilità del Fondo stesso). È continuata, inoltre, la ripartizione delle risorse del «Fondo salva debiti», erogate per un ammontare di 20 milioni, grazie a cui si è potuto parzialmente far fronte alle perdite (circa 100 milioni di euro).

Per tutte le fondazioni il costo del personale incide sui costi per oltre il 50%, con l’eccezione del solo Teatro Petruzzelli di Bari. Il 2020 registra, nel complesso, un lieve decremento (-7,6%) delle risorse umane, con gli oneri corrispondenti che passano da 312.942.493 a 249.102.882 euro (-20,4%). Scende anche il numero delle attività negoziali (-3.561), con un calo del valore complessivo pari a 12,1 milioni di euro. Gli affidamenti diretti coprono circa il 48%. In flessione, anche le richieste di offerta (RDO) su MePa e le adesioni a convenzioni Consip. L’attivo patrimoniale complessivo cresce di 17.022.671 euro (+1,6%), passando da 1.059.080.662 a 1.076.103.333. La categoria più consistente è rappresentata dalle immobilizzazioni immateriali, che comprendono il valore del diritto d’uso gratuito degli immobili destinati allo svolgimento delle attività istituzionali.

Il volume complessivo dei crediti cresce del 25,5%. Il passivo patrimoniale, escluso il patrimonio netto, presenta un incremento dello 0,7%. L’ammontare complessivo dei debiti è in diminuzione dell’8,1% grazie ai piani di risanamento. Restano comunque elevati i debiti verso fornitori, istituti di previdenza e dipendenti. La consistenza patrimoniale netta è pari a 461.864.928 euro (+2,9%). Il patrimonio netto disponibile, pur rimanendo negativo, fa riscontrare un generalizzato miglioramento (33,4%) rispetto all’esercizio precedente. Il valore della produzione è stato pari a 417.674.614 euro (-144.935.353). i costi scendono in misura maggiore rispetto al calo del valore della produzione, determinando un incremento del saldo positivo (+32,7%), pari a 17.716.165 euro.

Scendono del 4,2% le risorse pubbliche, che costituiscono circa l’85% del totale dei contributi in conto esercizio, mentre le risorse provenienti dai privati rappresentano solo il 15% circa. Le risorse proprie delle fondazioni (ricavi da vendite e prestazioni) risultano insufficienti alla copertura dei costi gestionali, che finiscono per dipendere in larga misura dai contributi pubblici.

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