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21/02/2024 Roma
Sezione del Controllo sugli Enti

La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con Delibera n. 11/2024, la relazione sulla gestione 2021 di EUR spa, che gestisce e valorizza il patrimonio architettonico di cui è titolare.

Il personale 2021 (132 unità) è in aumento di 21, di cui 19 acquisite a seguito della fusione con Roma Convention Group spa. Il relativo costo complessivo è aumentato da 7,22 a 9,28 milioni (+28,62%) con particolare rialzo della voce “altri costi” , legato al riconoscimento di incentivi all’esodo.
Salgono i costi di consulenze e incarichi esterni (+33%) che registrano una tendenza crescente negli anni (943.649 euro nel 2018, 1,414 milioni nel 2019, 1,738 milioni nel 2020, 2,305 milioni nel 2021).

L’ente, oltre all’accantonamento al fondo rischi per la perdita futura prevista, pari a 539 mila euro (65,63% pro-quota), ha provveduto ad azzerare il valore della partecipazione in EUR Tel per perdite durevoli di valore (con una svalutazione di 652.000 euro) e a svalutare tutti i crediti in essere nei confronti della società controllata per complessivi 810.000 euro.

Nel 2021, a causa della riduzione del fatturato dovuto alla pandemia oltre che dall’incremento dei costi, la gestione caratteristica mostra un risultato negativo, passando da 7.970.025 a 42.101.332 euro, con un aumento del deficit di oltre il 428%. Il valore del patrimonio netto 2021 è di 571,71 milioni (-6,99%). Le disponibilità liquide sono pari a 18,96 milioni, in riduzione rispetto al 2020 (25,13 milioni) per effetto di un flusso monetario negativo pari a 18,427 milioni, mitigato dagli apporti conseguiti dall’incorporazione di Roma Convention Group spa (12,2 milioni) e Acquadrome Srl (49.577 euro).

Dei 16,679 milioni di euro di assorbimento di liquidità legati ai flussi delle attività di investimento, 10 milioni riguardano la seconda tranche della transazione “Condotte”, 2,614 milioni i flussi derivanti dalle attività di finanziamento per rimborso anticipazione finanziaria Mef e 1,292 milioni l’erogazione di parte del finanziamento concesso dall’istituto per il Credito Sportivo.

Il fondo svalutazione crediti, (27,888 milioni) ha registrato, da un lato, gli introiti legati all’accantonamento di 6,753 milioni e, dall’altro, una riduzione per l’utilizzo di 2,593 milioni conseguente all’accertamento definitivo di impossibilità di recupero di posizioni creditorie.
Nel 2021, si è registrata una diminuzione dei debiti della capogruppo, iscritti al valore nominale, che passano da 60,502 a 53,060 milioni (-12,30%).

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