Svimez, Associazione per lo sviluppo dell’industria nel mezzogiorno, Rapporto Svimez 2024. L’economia e la società del mezzogiorno. Competitività e coesione: il tempo delle politiche, Roma, 27 novembre 2024 (Fonte https://online.fliphtml5.com/utfnt/ekpq/#p=1)
Il report evidenzia che nel 2024, il Mezzogiorno cresce per il secondo anno consecutivo più della media del Centro-Nord: +0,9% contro +0,7%. La crescita più sostenuta del Mezzogiorno è dovuta a una più robusta dinamica degli investimenti in costruzioni (+4,9% contro il 2,7% del resto del Paese) trainati dalla spesa in opere pubbliche del Pnrr. I consumi delle famiglie tornano, invece, in negativo nel 2024 (-0,1% contro +0,3% nel Centro-Nord), frenati dalla crescita dimezzata del reddito disponibile delle famiglie rispetto all’anno scorso (+2,3% nel 2024 contro il +4,5% del 2023) e da una dinamica dei prezzi in rallentamento, ma lievemente più sostenuta rispetto al resto del Paese. A politiche invariate, il 2025 rappresenta un anno di passaggio verso differenziali territoriali di crescita guidati da fattori strutturali sfavorevoli al Sud, a causa del rientro dalle politiche di stimolo agli investimenti privati e di sostegno ai redditi delle famiglie, solo parzialmente compensati dall’impatto positivo degli investimenti del Pnrr. Dal prossimo anno, la Svimez evidenzia i rischi di un ritorno alla “normalità” di una crescita più stentata al Sud rispetto al resto del Paese: nel 2025 il Mezzogiorno tornerà a crescere meno del Centro-Nord (+0,7% contro +1,0%), confermando questa tendenza nel 2026 (+0,8% contro 1,1%).
Nel triennio 2024-2026, al Sud gli investimenti del Pnrr valgono 1,8 punti percentuali di Pil meridionale (1,6 punti nelle regioni del Centro-Nord). In media, circa tre quarti della crescita del Pil del Mezzogiorno nel triennio è legata alla capacità di attuazione degli investimenti del Piano, a fronte di circa il 50% nel resto del Paese.
Si ringrazia il Dott. Luca Bianchi direttore della Svimez e il prof. Amedeo Lepore per la gentile collaborazione.
United States Government Accountability Office (Gao), Report to the committee on banking, housing, and urban affairs, U.S. Senate, Washington, 25 novembre 2024. (Fonte: https://www.gao.gov/products/gao-25-106771)
I fallimenti bancari del 2023 hanno sollevato dubbi sulla capacità delle autorità di regolamentazione federali di affrontare tempestivamente le pratiche bancarie non sicure. Per questo rapporto, il Gao ha esaminato documenti di 60 istituzioni, intervistato 109 esaminatori bancari e altro ancora, rilevando debolezze nei processi dei regolatori per affrontare i problemi (ad esempio, gli esaminatori della Federal deposit insurance Corp. hanno detto che a volte i manager modificavano i loro report senza consultazione o documentazione, introducendo potenzialmente il rischio di parzialità. Inoltre, la Federal reserve non ha ancora pienamente attuato una legge del 2010 che era stata concepita, in parte, per promuovere un intervento tempestivo. Si pubblica il report revisionato il 25 novembre 2024 per inserire lettere di commento del Consiglio dei governatori del Federal reserve system e della Federal deposit insurance corporation (appendici IV e V).
Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Audizione sull’individuazione degli indicatori economici necessari a stimare i costi derivanti dall’insularità, Roma, 13 novembre 2024. (Fonte: https://www.upbilancio.it/wp-content/uploads/2024/11/Audizione-UPB-Insularita.pdf)
Il 13 novembre 2024 si è tenuta, presso la Camera dei deputati, l’audizione dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) sull’individuazione degli indicatori economici necessari a stimare i costi derivanti dall’insularità. L’intervento è stato svolto dal Consigliere dell’UPB Valeria De Bonis di fronte alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi dell’insularità.