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Tullio Lazzaro

Laureato in giurisprudenza nel luglio 1957, nel 1959 fu abilitato all’insegnamento di materie giuridiche ed economiche.

Nel 1960 entrò nella magistratura militare e nel 1963, a seguito di concorso, entrò come referendario nella magistratura della Corte dei conti.

Prestò servizio da referendario prima con le funzioni di sostituto Procuratore generale e poi quale magistrato istruttore dell’Ufficio di controllo sugli atti del Ministero della Difesa e successivamente, quale magistrato Direttore dell’Ufficio di controllo sui contratti del Ministero della Difesa. Promosso Consigliere ha esercitato funzioni di controllo su regioni, su gestioni finanziarie di enti economici nonché funzioni giurisdizionali in sede di Sezioni Riunite.

Nel 1995 venne promosso Presidente di Sezione e destinato quale Presidente titolare alla Sezione Giurisdizionale della Corte in Milano. Dopo altri numerosi incarichi nel controllo dal 2006 è stato promosso Presidente Aggiunto della Corte dei conti. Scritti originali nelle materie attinenti alle funzioni della Corte sono stati prodotti in sede di partecipazione attiva a numerosi convegni ed in sedi Universitarie ed Istituzionali.

Nominato Presidente della Corte dei conti il 7 febbraio 2007, il 2 luglio 2010 ha lasciato l’incarico per raggiunti limiti d’età.

 

Dal discorso d’ insediamento del 12 aprile 2007: “Da anni ormai la Corte non è più una monade in sé chiusa. Al contrario essa è parte di una vastissima rete internazionale di Istituzioni Superiori di controllo (I.S.C.) tutte riunite nell’INTOSAI al cui atto fondante – la c.d. dichiarazione di Lima del 1977 – l’Italia ha ufficialmente aderito. Afferma tra l’altro tale dichiarazione, testualmente, che “è indispensabile che ogni Stato abbia una Istituzione Superiore di controllo delle finanze pubbliche, la cui indipendenza sia garantita dalla legge” e inoltre che “le finalità specifiche del controllo delle finanze pubbliche, cioè l’efficace ed appropriata utilizzazione dei fondi pubblici, la ricerca di una sana gestione finanziaria, la regolarità dell’azione amministrativa e la comunicazione delle informazioni alle autorità pubbliche e alla cittadinanza mediante la pubblicazione di rapporti obiettivi sono utili alla stabilità ed allo sviluppo degli Stati e conseguentemente conformi ai fini delle Nazioni Unite”.