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Presidente della Corte dei conti 10/04/2025


Incontro

Tutela della salute tra vincoli di finanza pubblica e profili di responsabilità

Guido Carlino - Presidente Corte dei conti

Aula Sezioni riunite - Roma - 9 e 10 aprile 2025


Buona sera a tutti i presenti e a coloro che sono in collegamento da remoto.

Non mi è stato possibile intervenire ad apertura del convegno per un sopravvenuto impegno istituzionale, ma sono comunque contento di essere riuscito a raggiungervi per portare il mio saluto a tutti in occasione di questo evento formativo sul tema della tutela della salute che interessa lo svolgimento di tutte le funzioni della Corte dei conti.

Un ringraziamento particolare agli illustri relatori, al Direttore della Scuola di Alta Formazione, ai colleghi che hanno provveduto alla organizzazione scientifica del Convegno e al personale della Scuola per il consueto impegno profuso per il buon esito dell’iniziativa.  

La complessità dell’universo sanitario e le limitate risorse influenzano decisioni e azioni, nel difficile intento di bilanciare il doveroso rispetto dei vincoli di finanza pubblica con la necessaria tutela della salute. 

Sappiamo tutti che la Corte dei conti, nelle sue diverse articolazioni centrali e territoriali, dal suo peculiare angolo di osservazione dei fenomeni gestionali, dedica particolare attenzione alla dinamica della spesa nel settore sanitario, verificando che non vengano distratte per altre finalità le risorse finanziarie riservate, nei bilanci regionali, alla erogazione dei livelli essenziali di assistenza, fondamentale perno del meccanismo di governo del sistema sanitario. 

Preoccupanti sono i persistenti fenomeni delle liste di attesa e dei volumi delle prestazioni erogate, evidenziati dalla Corte nell’ambito della funzione referente sulla gestione dei servizi sanitari regionali. 

Ridurre le liste rappresenta una sfida per l’immediato futuro, così come colmare i ritardi nella prevenzione, potenziare l’assistenza territoriale, migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario, investire in edilizia ospedaliera, aspetti questi che devono fare i conti con le diversità territoriali.

Le valutazioni sulla spesa sanitaria pubblica, infatti, restituiscono la fotografia di un Paese in cui è accentuata la variabilità interregionale ed emergono diffuse disuguaglianze territoriali.

La Corte dei conti, in occasione dell’audizione dello scorso luglio sulla proposta di legge recante disposizioni sul finanziamento, l’organizzazione e il funzionamento del servizio sanitario nazionale, ha rimarcato alcune delle fragilità strutturali del sistema sanitario, compresi i vincoli posti dalle condizioni complessive della finanza pubblica.

Una risposta alle preoccupanti difficoltà che il nostro sistema sanitario sta affrontando oggi e che, presumibilmente, incontrerà nel futuro, non potrà che venire da una attenta programmazione e, soprattutto, da una maggiore attenzione alle caratteristiche della domanda di assistenza.

Di grande interesse è la necessità di un bilanciamento del diritto alla salute con gli altri principi costituzionali, oggetto di un focus specifico in questo momento formativo. 

La tutela del fondamentale diritto alla salute è costituzionalmente garantita e questo comporta per il professionista il dovere di svolgere prestazioni sanitarie sicure, senza vedere leso il suo diritto a lavorare serenamente.

Serenità che spesso viene turbata, alimentando i preoccupanti fenomeni della cosiddetta “medicina difensiva”, dalla percezione del rischio di incorrere nelle varie forme di responsabilità conosciute dal nostro ordinamento. 

Ricreare il necessario clima di serenità e fiducia tra i professionisti e le istituzioni sanitarie è l’obiettivo del legislatore espresso nella legge Gelli – Bianco (l. 8 marzo 2017 n. 24), che ha inteso assicurare il diritto al risarcimento del soggetto danneggiato a carico delle strutture sanitarie pur introducendo nuovi presupposti processuali e limiti anche di carattere sostanziale alla responsabilità degli operatori sanitari. 

In tale contesto, i danni erariali c.d. indiretti cagionati per errori di medici a strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche trovano nel nostro Istituto la sede giudiziaria competente, mediante l’azione di responsabilità amministrativa esercitata dal pubblico ministero presso la Corte dei conti.

La legge n. 24 del 2017 ha rinnovato lo statuto della responsabilità amministrativa degli operatori sanitari, prevedendo quale elemento di novità non solo un diverso regime delle condizioni di procedibilità per l’esercizio dell’azione e degli effetti del giudicato formatosi in altra sede, ma anche la limitazione dell’importo del danno risarcibile a un multiplo della retribuzione annuale lorda conseguita nell’anno in cui si è verificato il fatto dannoso nonché l’inconferibilità di incarichi superiori per effetto della condanna. 

Si tratta di temi per i quali il dibattito giurisprudenziale e dottrinale è ancora aperto, il cui approfondimento assume un particolare rilievo anche in relazione alle recenti proposte normative riguardanti il sistema generale della responsabilità amministrativa.   

Vista l’ora non mi dilungo oltre e auguro a voi tutti buon lavoro anche per la giornata di domani, convinto che queste iniziative formative contribuiscono a rendere il nostro servizio alla comunità sempre più efficace. 

Buona serata a tutti.