Presidente della Corte dei conti
19/02/2025
Seminario
Il ruolo della Corte dei conti e le prospettive di riforma
Guido Carlino - Presidente Corte dei conti
Università La Sapienza - Roma - 19 febbraio 2025
Porgo un cordiale saluto a tutti i presenti e un sincero ringraziamento al Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università “La Sapienza” di Roma e all’Associazione magistrati della Corte dei conti per avere organizzato questo seminario su un tema di particolare rilievo istituzionale, reso attuale nel momento in cui la Camera dei deputati sta procedendo all’esame del DDL 1621, avente ad oggetto modifiche alle funzioni giurisdizionale, di controllo e consultive della Corte dei conti.
Trovo opportuna la scelta di premettere alla discussione sulle prospettive di riforma una verifica sulla attualità del ruolo della Corte dei conti nel sistema costituzionale e nell’ordinamento della Repubblica.
Ho avuto modo di ribadire, in occasione della recente apertura dell’anno giudiziario, che la Corte dei conti riveste un ruolo centrale alla luce dei valori costituzionali affidati alle sue cure e all’obiettivo di tutela del patrimonio collettivo e delle risorse finanziarie pubbliche.
La Carta fondamentale le riconosce, infatti, una posizione centrale nel sistema democratico, come garante dell’equilibrio tra diritti, responsabilità e risorse, posizionandola quale custode della legalità, nonché promotrice di una cultura amministrativa improntata all’efficienza, alla trasparenza e alla responsabilità, nella perfetta interazione tra le funzioni di controllo e di giurisdizione, volte non solo a intercettare le condotte illecite dannose, ma anche a realizzare una efficace azione di prevenzione generale dell’illecito erariale a garanzia della legittimità dell’azione amministrativa e della sana gestione delle risorse pubbliche.
Si discute tanto, a proposito delle riforme in cantiere, della necessità di intervenire sulla responsabilità amministrativa, anche al fine di mitigarne gli effetti e scongiurare la c.d. “paura della firma”.
Al riguardo, vorrei rilevare che ogni progetto di riforma deve essere considerato sotto il profilo della ragionevolezza del livello di tutela assicurato alle risorse pubbliche, quale effetto dell’impatto complessivo delle norme sulle funzioni di controllo e giurisdizionali.
Riforme così rilevanti vanno, infatti, adeguatamente ponderate, evitando soluzioni che possano produrre effetti contrari a quelli desiderati dagli stessi proponenti.
Non appare agevole, infatti, conciliare alcune delle proposte riformatrici con le finalità perseguite dalla Corte, nonché con i principi di terzietà e neutralità che devono caratterizzare la magistratura contabile.
Disposizioni dirette a rendere il controllo della Corte prevalentemente funzionale all’esclusione della responsabilità per colpa grave vanno infatti in direzione opposta rispetto al fine stesso della riforma, ovvero rafforzare il buon andamento dell’azione amministrativa.
Si tratta di misure che potrebbero tradursi in un progressivo allentamento dei comportamenti virtuosi di coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nell’azione amministrativa, con potenziali effetti negativi sulla gestione delle risorse collettive.
La Corte dei conti, con spirito di leale collaborazione con le Istituzioni titolari della rappresentanza politica, ha espresso, a Sezioni riunite, il proprio parere sulla riforma in questione, tenendo anche conto della recente sentenza della Corte costituzionale, la n. 132/2024, intervenuta sulla materia del c.d. scudo erariale.
In particolare, è stata suggerita la necessità di procedere a una più chiara definizione del perimetro della colpa grave e di individuare criteri più stringenti per l’applicazione del potere riduttivo, anche introducendo specifici obblighi motivazionali nei casi di mancata applicazione.
Quanto al c.d. tetto, si è ritenuto non conforme alla natura risarcitoria della responsabilità amministrativa la individuazione di limiti minimi e massimi al quantum della condanna, prospettandosi invece l’introduzione di presupposti più agevoli per una definizione alternativa del giudizio in sede di monitorio o di abbreviato, al fine di pervenire a una conseguente mitigazione del carico risarcitorio.
Anche con riguardo al sistema delle esimenti da responsabilità amministrativa in relazione ad atti per i quali il previsto controllo preventivo di legittimità non è stato completato per scadenza dei termini, si è segnalato il rischio che tale previsione possa consentire l’ingresso nell’ordinamento di atti illegittimi e produttivi di danno.
Nel corso dell’odierno seminario si procederà alla consegna del Premio “Fabio Viola” per la miglior tesi di laurea su temi connessi all’esercizio delle funzioni di controllo e di giurisdizione affidate alla Corte dei conti.
Non posso che plaudire a tale iniziativa per due motivi.
Da un lato, perché costituisce l’occasione di ricordare Fabio Viola, un magistrato di eccellente statura che svolse con impareggiabile equilibrio ed entusiasmo il suo lavoro, sempre aperto al dialogo e al confronto con tutti, animato da grande passione e impegno costantemente profusi per servire le Istituzioni anche nei momenti più complessi.
Dall’altro, perché l’iniziativa è pienamente coerente con la necessità di radicare nei giovani il valore della tutela delle risorse pubbliche, essenziale per la costruzione di una cittadinanza illuminata, capace di custodire con fermezza le leve dello sviluppo economico e della giustizia sociale.
Lo studio della contabilità pubblica si configura, infatti, come un presidio essenziale, per formare una classe dirigente dotata della visione, del rigore e dell’etica necessari per governare la complessa gestione delle risorse pubbliche.
Concludo il mio intervento, ringraziando tutti per l’attenzione e augurandovi buon lavoro.