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Presidente della Corte dei conti 12/11/2024

Convegno

Presentazione della relazione annuale della Corte dei conti europea sull’esercizio finanziario 2023

Guido Carlino - Presidente Corte dei conti

Sala Koch, Palazzo Madama – Roma – 12 novembre 2024


Grazie Presidente (Terzi di Sant’Agata).

Rivolgo a lei e a tutti i presenti un cordiale saluto, in particolare al Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa.

Partecipo con vero piacere a questa ormai tradizionale presentazione del Rapporto annuale della Corte dei conti europea e ringrazio per il gradito invito il Presidente Terzi di Sant’Agata e il collega Manfredi Selvaggi.

L’ampio decentramento della gestione delle risorse unionali ha reso ancora più evidente quanto sia importante potenziare la sinergia delle attività di tutte le Istituzioni superiori di controllo dei Paesi membri dell’Unione con la Corte dei conti europea e mantenere vivo il dialogo costante, in ossequio all’art. 287 del Trattato sul funzionamento dell’UE. 

Una norma che parla di cooperazione, improntata a reciproca fiducia, nell’ambito dei controlli sui fondi che finanziano la realizzazione di progetti nei singoli Stati membri.

In linea con tale spirito di collaborazione, la Corte dei conti ha voluto intensificare con l’ECA un dialogo fattivo, che coinvolge l’intero processo di audit, dalla notifica dell’avvio del controllo alle verifiche in loco con propri magistrati e funzionari. 

Le tematiche affrontate sono molteplici e di particolare interesse. Pensiamo, ad esempio, al monitoraggio della performance del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, all’efficacia dei sistemi di controllo nei settori degli appalti e degli aiuti di Stato, alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico o al rischio di duplicazione dei finanziamenti europei.

Il confronto, lo scambio di esperienze e di approcci metodologici consentono di sviluppare sistemi comuni di analisi e valutazione dei dati, agevolando di conseguenza l’approfondimento di questioni di comune interesse che concernono l’audit pubblico e la sua evoluzione, anche al fine di avviare attività congiunte. 

Il nostro Istituto fornisce all’ECA un quadro aggiornato sui principali temi di attualità e sugli esiti del controllo svolto nel nostro Paese, con uno sguardo sempre più rivolto alle prospettive economiche, sociali e istituzionali dell’Unione europea.

Il passaggio in atto da un modello di erogazione delle sovvenzioni basato sulla rendicontazione dei costi a un diverso schema, che tiene conto del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi programmati, impone nuovi approcci ai programmi di finanziamento europei e si riflette sui sistemi di controllo.

L’attività di ricognizione e di verifica sull’utilizzo dei fondi europei viene esercitata dalla Corte italiana attraverso la Sezione di controllo per gli affari europei e internazionali, con un ruolo di coordinamento nazionale e di raccordo con l’ECA, e dalle Sezioni regionali. 

Le nostre Sezioni accertano tempestivamente irregolarità gestionali, inefficienze e anomalie nell’azione amministrativa, rivolgendo particolare attenzione a procedure e tempi di attuazione dei programmi, al fine di consentire l’adozione di provvedimenti idonei a rimuovere le disfunzioni rilevate.

Un controllo, questo, esterno, terzo e indipendente, orientato non solo alla prevenzione ma anche all’individuazione e al contrasto a gravi deviazioni dagli obiettivi stabiliti dalle fonti comunitarie e dalle leggi nazionali, in grado di intercettare frodi a danno del bilancio europeo e casi di corruzione nonché di scongiurare potenziali episodi di doppio finanziamento. Si tratta, in sostanza, di un sistematico monitoraggio dell’attuazione delle misure concordate, che allontana il rischio di non conseguire gli obiettivi finalizzati ad aiutare la ripresa dei paesi dell’Unione europea.

Attività della Corte dei conti che trovano ancoraggio nelle disposizioni del Regolamento (Ue) 2021/241, rubricato “Tutela degli interessi finanziari dell’Unione”, il quale stabilisce che gli Stati membri prevedono un sistema di controllo efficace ed efficiente nonché provvedono al recupero degli importi erroneamente versati o utilizzati in modo non corretto.  

E qui entrano in gioco le nostre Procure regionali che, come è noto, esercitano l’azione di danno anche nell’interesse dell’Unione europea, in base a giurisprudenza ormai consolidata (Cass. 20701/2013) che costituisce effetto della diretta applicazione dell’art. 325 del Trattato di funzionamento della UE, secondo cui gli Stati membri devono adottare, per combattere la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione, le stesse misure che impiegano per combattere la frode che lede i loro interessi finanziari. 

La posizione privilegiata del nostro Istituto, radicato sul territorio, favorisce l’osservazione a tutto tondo delle violazioni del diritto comunitario che comportino riflessi di natura finanziaria e contabile.

Certezza e legalità finanziarie sul territorio sono irrinunciabili per agevolare il superamento degli squilibri locali e sociali, per ridurre i quali l’Unione europea si muove lungo un percorso comune inteso a offrire uguali opportunità ai cittadini dei diversi Paesi, soprattutto nel difficile momento che l’attuale quadro geopolitico internazionale sta attraversando.

Come tutte le Istituzioni superiori di controllo, anche la Corte dei conti europea è maturata di pari passo con l’evoluzione dell’Unione europea, diventando un’istituzione sempre più centrale, con un ruolo cruciale nel sostenere un’Unione finanziariamente solida e responsabile, volta ad assicurare con un’azione coordinata la sostenibilità del bilancio comunitario a garanzia del corretto utilizzo dei fondi.

Nel concludere il mio intervento, ribadisco che l’ECA può contare sulla sicura e stretta cooperazione della Corte dei conti italiana, come punto di forza per tutelare l’integrità del bilancio europeo a salvaguardia del miglioramento dei servizi e per la creazione di nuove opportunità, nell’interesse finanziario delle Istituzioni e di ogni cittadino dell’Unione europea, che va posto in condizione di sapere come viene speso il proprio denaro.