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Saluto cordialmente tutti i presenti e in particolare gli autorevoli rappresentanti del Governo e degli enti territoriali, nonché i componenti del CdP che oggi condivideranno con noi le proprie riflessioni su un tema di grande attualità.

1) La sessione di questa mattina è dedicata al processo di riforma del Testo Unico Enti Locali, contenuto nel d.lgs. 267 che risale al 2000.
Diversi tavoli tecnici sono già in corso, considerato che non è stato apportato alcun aggiornamento, sulla base delle ultime riforme legislative e costituzionali, alla disciplina delle crisi finanziarie degli enti locali.
Obiettivo della riforma è garantire un effettivo recupero degli equilibri di bilancio senza mettere a rischio l’erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni.
Non dimentichiamo che gli enti locali, le province e le regioni sono le strutture più vicine ai cittadini.

2) Nell’ambito del progetto di riforma delle procedure per la gestione dell’attuale situazione di difficoltà finanziaria in cui versano gli enti locali è stato elaborato un documento di carattere generale, predisposto dai componenti del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, ai quali rivolgo il mio ringraziamento.
Nel corso della sessione verrà illustrato più approfonditamente il contributo offerto da tale documento.

3) La Corte, nel suo ruolo costituzionale di garante imparziale degli interessi finanziari dello Stato-comunità, assicura il coordinamento della finanza pubblica e vigila perché siano rispettati gli equilibri economico-finanziari del settore pubblico e la corretta gestione delle risorse collettive, secondo parametri di legittimità improntati a criteri di efficacia ed economicità.
Quindi, nell’ordinamento costituzionale, opera un controllo esterno, rigorosamente neutrale e disinteressato.
Verifica la rispondenza delle scelte gestionali, operate da chi amministra le risorse pubbliche, agli impegni assunti nei confronti dei cittadini, assicurando in tal modo il rispetto della rappresentanza democratica.

4) Le forme consolidate del controllo vanno gradualmente irrobustite da una costante interlocuzione con le amministrazioni controllate, per rispondere a sollecitazioni che sempre di più provengono dalle stesse, utile anche ai fini di un più rapido ed efficace perseguimento dei risultati

La Corte, con il suo affiancamento, ispirato al principio di concomitanza:
- offre alle amministrazioni un quadro di riferimento per lo svolgimento delle proprie attività, con il conseguente miglioramento dei servizi resi alla collettività;
- incoraggia la semplificazione delle procedure al fine di garantirne i risultati;
- accompagna le amministrazioni verso prassi virtuose che liberano risorse per lo sviluppo e per la ripresa degli investimenti, sempre salvaguardando l’equilibrio del bilancio;
- permette alle amministrazioni interessate di adottare tempestivamente le necessarie misure correttive o la sollecita rimozione delle criticità rilevate, al fine di una più efficace utilizzazione delle risorse stanziate.

5) L’articolazione del nostro Istituto in ogni regione fa sentire la sua presenza su tutto il territorio.
Siamo in tal modo più vicini alle Istituzioni territoriali e alla gente, rafforzando la fiducia nella pubblica amministrazione e un più alto senso di appartenenza alla collettività.
Questo radicamento vicino ai cittadini è la nostra forza per assolvere la missione a noi assegnata.

6) Nell’ipotesi di riordino delle procedure di crisi della finanza locale, la riforma mira al riassetto complessivo dell’ordinamento per favorire un più proficuo utilizzo delle risorse pubbliche, rendendo il cittadino protagonista.
In tale contesto evolutivo, la Corte si pone come interlocutore ed è disponibile al dialogo, offrendo il proprio contributo nell’ambito dello svolgimento delle sue funzioni e delle competenze che le sono proprie, alla luce delle norme costituzionali e della legislazione in materia.

Cedo adesso la parola ai relatori

Locandina(PDF,311KB)