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11/12/2020 Roma
Sezione di controllo per gli affari europei e internazionali

La Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali della Corte dei conti è stata audita presso l’8^ Commissione permanente del Senato della Repubblica (Lavori pubblici) in merito all’atto di Governo n. 221 recante lo “Schema di contratto di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A. e Tunnel Euralpin Lyon Turin S.A.S. (TELT), per il finanziamento, la progettazione e la realizzazione della sezione transfrontaliera della parte comune della nuova linea ferroviaria Torino-Lione”.

La Corte dei conti italiana si è occupata fin dal 2011 della materia lavorando insieme alle altre Istituzioni superiori di controllo “con l’obiettivo, ognuna per la propria parte di competenza, di verificare la rispondenza delle politiche dei trasporti nei rispettivi paesi alle priorità indicate dall’Unione europea in tale ambito, l’effettiva implementazione dei progetti selezionati e il loro stato dell’arte al momento del controllo, oltre alla verifica del reale e potenziale raggiungimento degli obiettivi stabiliti nell’ambito delle strategie nazionali e dell’Unione in tema di trasporto ferroviario”.

La Sezione del controllo ha, più di recente, svolto un ruolo attivo nella conduzione, da parte della Corte dei conti europea, dell’audit che ha condotto alla Relazione “Infrastrutture di trasporto dell’UE: per realizzare in tempo gli effetti di rete, è necessaria una maggiore velocità di attuazione dei megaprogetti”, licenziata nel giugno 2020.

“Come è noto”, si legge nel testo, “l’infrastruttura Lione – Torino Linea Alta Velocità è un progetto di grande impatto, cofinanziato dall’Unione Europea, inserito nell’elenco dei progetti prioritari già dal 1994. Il progetto ha un orizzonte ampio, la piena operatività è prevista per il 2030. Il costo totale è di 9.630,3 milioni di euro. Il 40% dei costi sono a carico del finanziamento UE. I costi risultano incrementati, rispetto alla prima progettazione risalente ai primi anni 2000, soprattutto in ragione della galleria a doppia canna che ha sostituito il progetto originario a galleria singola”.

Tenendo conto del contratto di programma oggetto dell’audizione, il Presidente della Sezione Giovanni Coppola, con il Cons. D’Ambrosio ed il Prof. Fimmanò, ha, quindi, riferito sull’evoluzione della vicenda della Torino-Lione, limitandosi agli ultimi tempi, facendo delle notazioni sulla posizione della società TELT, allo scopo di offrire un dettaglio dell’approfondita istruttoria dell’Audit condotto dalla Corte dei conti europea e culminata con un incontro internazionale nel febbraio 2019, tenendo anche conto dell’ analisi “costi benefici” del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le cui conclusioni rimarcano “il ritardo nelle opere, la sostenibilità finanziaria delle stesse e la necessità di gestire in modo migliore i rapporti con i portatori di interesse locali”.

“Nel rapporto ECA” – ricorda la Corte – “si afferma che l’analisi pubblicata nel febbraio del 2019, oltre ad essere incongruente con precedenti analisi, non era concordata con la Commissione. Sul punto l’ECA ha chiesto chiarimenti durante l’incontro. In particolare, ha chiesto se l’opera era considerata un’opera strategica nazionale. La struttura tecnica di missione ha confermato la strategicità dell’opera”, confermata anche dal Conseil d'état francese. E’ stato anche evidenziato “l’obiettivo della Commissione di portare il 30% delle merci su ferrovia entro il 2030. Attualmente va su ferrovia solo il 7% delle merci”.

“L’ECA ha poi rilevato la presenza di un forte contenzioso”. Sul punto sono stati forniti chiarimenti, ricordando che nessuna delle vicende giudiziarie in corso è stata ritenuta tale da determinare un blocco del progetto.