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17/04/2025 Roma
Servizio Massimario e Rivista
Il quadro macroeconomico delineato nel Documento di finanza pubblica (DFP) 2025 si inserisce in un contesto globale caratterizzato dall’inasprimento della guerra commerciale e dalle altre tensioni geopolitiche. L’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti sta riducendo le prospettive di crescita globale e ha fortemente acuito la volatilità sui mercati. La guerra commerciale potrebbe spingere anche l’inflazione globale, in tal caso le banche centrali dovrebbero scegliere se privilegiare la stabilità dei prezzi o evitare la stagflazione e accomodare la politica monetaria in quanto le pressioni sui prezzi non sono originate da eccessi di domanda. Le previsioni macroeconomiche internazionali già prima degli annunci dell’amministrazione degli USA del 2 aprile delineavano una crescita globale al di sotto delle medie storiche, con differenze tra le principali aree: gli Stati Uniti in espansione, l’area euro in rallentamento e la Cina con una dinamica del PIL inferiore a quella pre-pandemici.