Lo stato di avanzamento della ricostruzione privata, ancora in corso a distanza di dodici anni dal sisma di L’Aquila del 2009, non consente di distogliere l’attenzione dai cospicui flussi finanziari che finora hanno caratterizzato il processo di ripristino di agibilità degli immobili privati.
L’esercizio della funzione prevista dall’articolo 11, comma 8, del d.l. 19 giugno 2015, n. 78 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, dettato dalla necessità di potenziare i controlli anche a fronte di meccanismi e procedure acceleratorie di erogazione di contributi ai privati, ha reso possibile porre in luce eventuali comportamenti irregolari e favorire una intensa e proficua attività di prevenzione, volta non solo ad azioni di repressione dei fenomeni di illegittimità gestionale, quanto ad incentivare azioni di autocorrezione, garantendo la rispondenza dei risultati ottenuti agli obiettivi programmati.
Al fine del perseguimento di detti obiettivi, la Sezione, alla luce del complesso ed articolato quadro normativo e regolamentare relativo alla ricostruzione post sisma 2009, ha integrato ed aggiornato la precedente relazione approvata con deliberazione n. 54/2016/INPR, per individuare puntualmente gli ambiti di controllo.
A tale attività si è aggiunta un’attenta analisi dei dati forniti dagli Uffici Speciali, evidenziando l’evoluzione nel tempo dello stato della ricostruzione, dei fondi erogati e dei finanziamenti disposti dallo Stato attraverso il Cipe.
Infine, sono stati definiti gli ambiti del controllo da effettuare in collaborazione con la Guardia di Finanza ribadendo l’importanza sia del controllo sui flussi finanziari che del controllo contabile ed amministrativo sui provvedimenti adottati.