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30/05/2023 Roma
Sezione del Controllo sugli Enti

La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con Delibera n. 52/2023, la relazione sulla gestione 2021 del Gestore dei Servizi Energetici spa (GSE), società interamente partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero della transizione ecologica per il raggiungimento della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica.

Il 2021 registra oltre 1,3 milioni di contratti gestiti, quasi 70 TWh di energia incentivata e circa 12,5 miliardi di euro a titolo di incentivi. È di 15,1 miliardi il controvalore economico delle risorse destinate alla promozione della sostenibilità (10,6 per l’incentivazione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, 1 miliardo per l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche, 1 miliardo per i biocarburanti e 2,5 i proventi derivanti dall’ETS). L’attività di verifica e controllo, pur in aumento rispetto al 2020, si è ridotta nel medio periodo. Risulta necessario – osserva la Corte – un potenziamento degli strumenti di controllo per le nuove attribuzioni relative al PNRR.

Il costo del personale 2021 (passato da 638 a 658 unità) sale a 51,6 milioni (+2,1 milioni). L'utile della società ammonta a 8,1 milioni (+ 755.000 euro sul 2020) con una redditività del 13,6%. Il patrimonio netto sale a 3,1 milioni.
A livello consolidato, il Gruppo ha raggiunto 54,9 miliardi di fatturato e un utile di 7,1 milioni di euro. I ricavi della Capogruppo sono pari a 14,5 miliardi (+1,2 sul 2020), principalmente per la crescita dei ricavi da vendita di energia (2,3 miliardi) derivante dall'aumento dei prezzi (il PUN è passato da 38,9 Euro/MWh nel 2020 a 125,5 Euro/MWh nel 2021). Scendono, invece, i contributi ricevuta da CSEA (1,2 miliardi), necessari a compensare lo sbilancio economico delle partite che trovano copertura nella componente tariffaria ASOS.
Cresce la voce "altri ricavi" del conto economico grazie all’incentivazione del biometano e dei biocarburanti avanzati (92,2 milioni) e ai ricavi dei differenziali FER Elettriche (25,6 milioni) non presenti nell’esercizio precedente. I costi di competenza ammontano a 14,5 miliardi, (+1,2 miliardi) per l’aumento del prezzo di negoziazione con maggiori costi per RID e SSP (850,8 milioni) e costi per energia acquistata sul Mercato Elettrico (405,7 milioni). Scendono sia i costi per l'acquisto di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci, pari a 5,14 miliardi (-996,4 milioni), sia i costi per servizi, pari a euro 27,8 milioni (-2,1), di cui la voce per prestazioni professionali, pur in calo, rimane la più consistente (11 milioni).

La gestione caratteristica (-4,6 milioni) registra una variazione negativa di 5,5 milioni. L’utile netto è pari a 8,1 milioni. Il valore di produzione del Gruppo (54,9 miliardi) registra una variazione positiva di 28,3 miliardi grazie all'aumento dei ricavi della vendita di energia e gas (29,1 miliardi). I costi di produzione ammontano a 54,9 miliardi con un particolare incremento (28,3 miliardi) della posta per “materie prime sussidiarie e di consumo”. Il risultato di esercizio di Gruppo è di 7,1 milioni, (- 4,7 milioni), mentre il patrimonio netto di Gruppo cresce di 2,1 milioni per gli utili 2020 portati a nuovo.

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