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24/03/2021
Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato

“La Nota di aggiornamento al Def 2020 evidenzia l’impegno del Governo verso nuove politiche di sostegno agli investimenti pubblici e di incentivi all’occupazione, accompagnate da un piano di riforme strutturali. La legge di bilancio 2021 disciplina l’anticipazione statale, le tempistiche e alcuni aspetti procedurali (demandandone la fase attuativa a futuri decreti) relativi all’attuazione delle misure di sostegno e rilancio all’economia finanziate con risorse provenienti dall’Unione europea. La Sezione intende ulteriormente focalizzare l’attenzione, nel perimetro di sua competenza, sui temi della tutela dell’ambiente e della salute; delle politiche del lavoro, dello sviluppo, dell’istruzione, dell’inclusione e del sostegno sociale. Tra gli interventi da approfondire, in particolare, vi sono gli investimenti, gli incentivi alle imprese e le misure di sostegno alle persone e ai lavoratori, per i quali le scelte operate dal legislatore necessitano di un impatto immediato. L’orizzonte che viene a delinearsi guarda all’efficienza delle amministrazioni quale elemento decisivo per il Paese richiedendo costante verifica dei processi di digitalizzazione, al centro dei documenti programmatici europei e nazionali. In tal senso, sarà ancora più rilevante, nell’ambito dell’azione pubblica, il perseguimento della logica del “risultato” che, già da anni, costituisce il criterio in cui si declinano i principi di imparzialità e di buon andamento fissati dall’art. 97 della Costituzione”.

E’ quanto emerge dalla relazione sul “Quadro programmatico dei controlli sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato per l’anno 2021 e nel contesto triennale 2021-2023”, approvata con la deliberazione n. 5/2021/G dalla Sezione centrale controllo gestione Stato della Corte dei conti che contiene, quindi, il generale quadro di riferimento programmatico e i criteri di massima del controllo della Corte dei conti per il 2021, tracciando le linee di indirizzo delle attività di controllo nel sistema unitario delle funzioni che l’art. 100 della Costituzione assegna all’Istituto.

Sulla base di una ricognizione dei principali interventi desumibili dalla normativa emergenziale approvata nel corso del 2020 e di quelli contenuti nella legge di bilancio 2021, sono stati, pertanto, individuati quelli da sottoporre prioritariamente ad esame, tenuto conto di una distinzione tra piani del tutto nuovi ed interventi di rifinanziamento di misure esistenti.

Fra gli ambiti all’attenzione della Corte, in particolare, sono stati individuati: gli interventi di riduzione delle liste di attesa e di riorganizzazione e riordino della rete ospedaliera in relazione all’emergenza da Covid-19, le risorse utilizzate dal Commissario straordinario per il Covid in tema di ricerca nonché le misure per contrastare le fragilità; la prevenzione del fenomeno dell’usura; l’utilizzo del fondo “Nuove competenze” e gli interventi emergenziali per l’innovazione e la digitalizzazione nel sistema scolastico; la messa in sicurezza di ponti e viadotti e il monitoraggio del Fondo per le emergenze nazionali; gli investimenti per il Green new Deal, la ricostituzione del Green climate found e la rigenerazione urbana; il Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU-Italia e le gestioni fuori bilancio connesse, la web tax, i fondi per il rilancio del settore turistico, per le piccole e medie imprese e per lo sport.

Come si vede, “la programmazione della Sezione, calibrata sui macro-ambiti di intervento delle politiche pubbliche di settore, attribuisce particolare attenzione alla normativa emanata nel periodo emergenziale in ragione dei riflessi negativi generati dalla crisi pandemica sui conti pubblici, che impongono, di conseguenza, una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse con riguardo alla situazione presente e futura. Ciò comporta, anche nella pianificazione operativa, una necessaria flessibilità per adeguarsi tempestivamente alle nuove esigenze in linea con il dettato normativo e l’evolventesi quadro programmatico. La normativa emergenziale, peraltro, ha evidenziato il ruolo crescente dello Stato, anche nella sua interlocuzione con l’Unione europea, sia in termini propulsivi, che di indirizzo e raccordo, in particolare nelle iniziative di sostegno e rilancio dell’economia nazionale, di cui all’art. 22, d.l. n. 76/2020 (conv. in l. 11 settembre 2020, n. 120) che richiama il controllo concomitante di cui all’ art. 11, l. n. 15/2009, in sostanziale continuità di approccio con la normativa previgente. In linea con la mission affidata alla Corte dei conti, l’art. 3, c. 4 e ss., l. n. 20/1994, indirizza le analisi svolte dalla Sezione alla conoscenza di elementi sintomatici delle criticità di gestione, quali ritardi nell’attuazione dei programmi, mancata utilizzazione di fondi, scostamenti tra risultati e obiettivi, efficienza delle strutture organizzative, nonché dei controlli interni e delle misure di prevenzione della corruzione”.

La Corte sottolinea come la richiamata disciplina ponga l’accento sulle gravi irregolarità gestionali ovvero sui rilevanti e ingiustificati ritardi nell’esecuzione dei programmi. In tal modo, la magistratura contabile, in relazione alle attribuzioni di controllo successivo sulla gestione unitariamente considerate, sarà in grado di fornire, “con tempestività e prossimità all’azione amministrativa, il suo apporto nella delicata fase di ripresa economica conseguente alla crisi pandemica, laddove risulta determinante la rapida erogazione dei fondi stanziati, riducendo al minimo quei passaggi amministrativi non indispensabili che possono determinare un rallentamento e, quindi, una riduzione nell’efficacia delle misure assunte”.

Documenti di riferimento