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19/02/2020
Corte dei conti

Si è svolto a Firenze, nel Salone Carlo VIII di Palazzo Medici Riccardi, un Convegno, promosso dalla Presidenza della Corte dei conti e dalla Sezione regionale di controllo per la Toscana, rievocativo dei “150 anni dalla prima parifica del Rendiconto generale dello Stato”, tenutasi il 19 febbraio del 1870 nell’allora capitale del Regno d’Italia.

L’attività relativa alla “parificazione del rendiconto” rappresenta l’attribuzione più tradizionale ed antica della Corte dei conti e il convegno ha rievocato il contesto politico amministrativo post-unitario ed il ruolo della magistratura contabile, soffermandosi su evoluzione della contabilità pubblica e importanza del giudizio di parifica, oggi esteso anche ai rendiconti delle Regioni, con riguardo al significato del bilancio quale infrastruttura essenziale per la tenuta del sistema economico, in coerenza con gli indirizzi attuali della Corte costituzionale e gli orientamenti europei.

“Oggi” – ha detto il Presidente Buscema – “grazie alla parificazione del rendiconto dello Stato e delle Regioni, ogni anno agli organi rappresentativi dei cittadini viene offerta una fotografia della reale situazione finanziaria del Paese in modo limpido, consentendo a tutti di conoscere le attività svolte dall’amministrazione con l’affiancamento della Corte a tutela delle pubbliche risorse”.

Proclamato il Regno d’Italia con la legge 17 marzo 1861 n. 4671, che riuniva gli stati preunitari in uno Stato unitario con unica amministrazione e unico bilancio, fu necessario istituire, con legge 14 agosto 1862 n. 800, una magistratura dei conti e della giurisdizione, la prima, appunto, dell’Italia unita (come ebbe a dire Quintino Sella), che aveva il compito di vigilare sul corretto uso del pubblico denaro.

Fu proprio il 19 febbraio di 150 anni fa, a Firenze, che fu capitale d’Italia per sei anni, dal 3 febbraio 1865 al 30 giugno 1871, che la magistratura contabile presentò la prima deliberazione con la quale dichiarò la regolarità dei bilanci dall’esercizio finanziario 1862 a tutto il 1867.

Le due sessioni di lavoro del Convegno su “Firenze capitale, il contesto politico amministrativo post-unitario ed il ruolo della Corte dei conti” e su “L’evoluzione della contabilità pubblica, dei controlli e del giudizio di parifica”, introdotte e presiedute dal Presidente della Corte dei conti Angelo Buscema, dopo i saluti di Cristina Zuccheretti, Presidente della Sezione regionale di controllo per la Toscana, Dario Nardella, Sindaco della Città di Firenze, Laura Lega, Prefetto di Firenze ed Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, hanno visto gli interventi di: Cosimo Ceccuti (Presidente della “Fondazione Spadolini”); Bernardo Sordi (Professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno dell’Università degli studi di Firenze), Luciano Cimbolini (Dirigente Servizi ispettivi di finanza pubblica della Ragioneria generale dello Stato), Bernardo Giorgio Mattarella (Professore ordinario di Diritto amministrativo della LUISS “Guido Carli” di Roma) e Carlo Chiappinelli (Presidente della Sezione centrale controllo gestione delle amministrazioni dello Stato). Le conclusioni sono state affidate ad Aldo Carosi, Vicepresidente della Corte costituzionale.

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