I risultati 2023 di Enel spa evidenziano un quadro di sostanziale stabilità, nonostante una riduzione dell’utile di esercizio, che si attesta a 3.032 milioni di euro rispetto ai 7.157 del 2022, soprattutto in virtù dei minori dividendi distribuiti
dalle società controllate.
È quanto rileva la Corte dei conti nella relazione che la Sezione controllo enti ha approvato con Delibera n. 17/2025, in cui la magistratura contabile rileva anche una riduzione (-1,20% sul 2022) del patrimonio netto della società, attestatosi a
37.883 milioni di euro. Una variazione, specifica la Corte, che risente principalmente dell’utile complessivo dell’esercizio e della distribuzione dei dividendi.
I risultati economici del Gruppo Enel mostrano un aumento dell’1,7% del margine operativo lordo, che ha raggiunto 20.255 milioni di euro, grazie al miglioramento dei margini sul mercato libero (soprattutto in Italia e Spagna) e alla maggiore
produzione di energia da impianti rinnovabili, che hanno più che compensato la riduzione del margine da produzione di energia termica. Sempre a livello di Gruppo, il risultato netto si attesta a quota 3.438 milioni di euro (in aumento di 1.756) e
beneficia - oltre che degli eventi già riportati per il margine operativo lordo - anche del minore impatto negativo delle discontinued operation. Il patrimonio netto del Gruppo Enel è in aumento rispetto al 2022 (3.100 milioni di euro). I risultati
2023 a livello di Gruppo, rilevano i giudici contabili, si sono realizzati in un contesto di graduale miglioramento globale del settore energetico, con una riduzione della volatilità nelle catene di fornitura e una maggiore diversificazione delle
fonti di approvvigionamento.
Il rinnovo del Consiglio di amministrazione, la nomina di un nuovo Presidente e di un nuovo Amministratore delegato hanno comportato modifiche significative nella strategia aziendale. I prezzi del gas si sono progressivamente normalizzati dopo i
picchi del 2022, riducendo i costi dell’elettricità e dei beni di consumo, con benefici estesi ai consumatori finali. La domanda di gas è diminuita grazie all’efficientamento energetico e all’uso di fonti alternative e la transizione verso le energie
rinnovabili rimane cruciale, con l’obiettivo di raggiungere il 42,5% di energia rinnovabile in Europa entro il 2030. Il decreto-legge n. 57 del 2023 ha sancito la fine del mercato tutelato per il gas e l’elettricità nel 2024, introducendo misure
volte a garantire una transizione graduale al mercato libero, con particolare attenzione alle categorie vulnerabili. In risposta a questo cambiamento, Enel ha adottato strategie di adattamento per affrontare la maggiore competitività del settore.
Al 31 dicembre 2023, si attesta ancora al 23,6% circa la partecipazione del MEF al capitale di Enel, con una proprietà diffusa (il cosiddetto “flottante”) in capo al mercato pari a circa il 76,4%. Risulta elevata la quota di azionisti, che ammontano
a circa 640.000 (investitori istituzionali italiani ed esteri, oltre a risparmiatori individuali), tra i quali gli azionisti retail detengono circa il 18% del capitale.
L’indebitamento finanziario netto del Gruppo nel 2023 mostra l’avvio di una tendenza in flessione (60.163 milioni di euro, rispetto ai 60.663 del 2022), con una riduzione dello 0,8%, principalmente per effetto della realizzazione di un programma di
dismissioni delle attività nei Paesi in cui la presenza non è più ritenuta strategica.
Corte dei conti
Ufficio Stampa