Questo sito utilizza cookie tecnici e analitici con funzionalità avanzate (WAI) e, previo consenso, cookie di profilazione di terze parti.

Se non acconsenti all'utilizzo dei cookie di terze parti, alcune di queste funzionalità potrebbero essere non disponibili. Per maggiori informazioni consulta la privacy policy.

Ufficio Stampa - Comunicato stampa n. 23 del 25/06/2024

Sono numerosi i ritardi rilevati nella progettazione e nella realizzazione del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche e degli interventi a sostegno della ciclabilità cittadina, con riflessi critici sulla gestione delle ingenti risorse messe a disposizione tra il 2018 e il 2023.

E’ quanto evidenzia la Corte dei conti nella relazione che la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato ha approvato con Delibera n. 64/2024/G, analizzando lo stato di avanzamento complessivo delle 10 ciclovie nazionali (tra cui la Ciclovia del Sole Firenze-Verona, la ciclovia Venezia-Torino, quella dell’acquedotto pugliese e il Grande raccordo anulare delle biciclette a Roma), per la realizzazione di altrettanti itinerari archeologico-culturali a bassa velocità, con la titolarità dei Ministeri delle infrastrutture e trasporti, della cultura e del turismo.

Sul piano della programmazione - specifica la Corte - le carenze emerse sono legate anche alla tardiva adozione (agosto 2022) del Piano Generale della mobilità ciclistica, atteso sin dal 2018, e le lentezze procedurali osservate hanno inciso direttamente sulla gestione delle risorse, con numerose criticità inerenti al loro effettivo utilizzo e indicative di una capacità di spesa davvero ridotta.

Per la magistratura contabile, inoltre, l’insufficiente coordinamento fra le PA interessate è stato elemento di particolare problematicità sul versante realizzativo, anche in considerazione delle tempistiche dell’intervento PNRR  sul “Rafforzamento della mobilità ciclistica”, tuttora in corso.

La differenza, infine, tra costi medi sostenuti per le varie ciclovie, oltre a rendere indispensabili interventi all’insegna di una maggiore economicità, evidenzia, secondo la Corte, la necessità di un controllo centrale più efficace e coordinato nella gestione delle risorse e delle procedure, per il rispetto dei criteri programmatici e, in caso di interventi non più avviabili, per il recupero delle risorse erogate e l’eventuale riutilizzo, che renderanno fondamentale la collaborazione con il Mef.

Corte dei conti
Ufficio Stampa

Documenti di riferimento

ULTIMI COMUNICATI STAMPA

27/01/2025

INCLUSIONE, CORTE CONTI: IL FONDO CARE LEAVERS 2018-2023

Leggi di più
23/01/2025

PA, CORTE CONTI: OK CON OSSERVAZIONI A IPOTESI CCNL 2022-2024 FUNZIONI CENTRALI

Leggi di più
20/01/2025

COMUNI, CORTE CONTI: CONTROLLI INTERNI IN CRESCITA NEL TRIENNIO 2021-2023 MA NECESSARI MIGLIORAMENTI

Leggi di più