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Ufficio Affari internazionali 14/12/2019

Nei giorni 14 e 15 dicembre si è tenuto ad Abu Dhabi l’incontro “Strengthening Collaboration between Anti-Corruption Authorities and Supreme Audit Institutions towards Effective Prevention and Detection of Corruption Offences” al quale hanno partecipato numerose Istituzioni Superiori di Controllo (ISC) e Autorità Nazionali Anticorruzione (ANA). L’incontro è stato organizzato dalla State Audit Institution degli Emirati Arabi Uniti e ha preceduto l’inizio dell’Ottava Sessione della Conferenza degli Stati parte della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Corruzione (COSP) che si tiene dal 16 al 20 dicembre.

L'incontro si è incentrato sull’importanza di una stretta e proficua cooperazione tra le ISC e le ANA, illustrando l’utilità e i vantaggi che possano derivarne.

L'incontro ha inoltre messo a fuoco il ruolo fondamentale che le ISC possono svolgere per prevenire e combattere la corruzione, promuovendo la trasparenza, evidenziando le potenziali aree di rischio, svolgendo e monitorando dei controlli interni che siano efficaci ed efficienti nonché in linea con lo spirito della COSP delle Nazioni Unite.

I Paesi partecipanti hanno riflettuto sulle strategie da mettere in campo e sulle attività di valutazione del rischio, affrontando in particolare gli aspetti della prevenzione e della lotta della corruzione nei settori dei contratti pubblici e del pubblico impiego.

La presentazione svolta dalla delegazione italiana ha descritto come la Corte dei conti sia attiva nella prevenzione, nella lotta e nella repressione della corruzione, attraverso le funzioni di controllo preventivo e di gestione svolte dalle Sezioni di controllo centrali e regionali, nonché grazie alle decisioni delle Sezioni giurisdizionali e alle attività investigative e requirenti dei suoi Pubblici ministeri, descrivendo gli effetti sinergici che si generano dalle intersezioni tra le funzioni della Corte dei conti, tali da consentire alla Corte stessa di monitorare l’intero apparato amministrativo e di intervenire a livello centrale, regionale e locale. La Corte dei conti, difatti, svolge un’attività diacronica e continua nella lotta alla corruzione.

A tal proposito, i rappresentanti della Corte dei conti hanno portato all’attenzione della platea il caso della Laguna di Venezia e dei lavori ad oggi non ancora terminati per la costruzione del c.d. M.O.S.E., il sistema di barriere progettato per proteggere la città dall’alta marea e dalle conseguenti inondazioni. Hanno, quindi, mostrato gli esiti delle varie attività di controllo svolte dalla Corte dei conti nel corso degli anni (dal controllo preventivo svolto nel 1983, che rilevava l’illegittimità della concessione e dell’affidamento diretto, alle relazioni della Sezione di controllo sulla gestione del 2009 e del 2010 che mettevano in luce l’assenza di una progettazione esecutiva complessiva, la mancanza della valutazione di impatto ambientale, l’incertezza sul costo complessivo del M.O.S.E. e sulla fine dei lavori e lo strutturale conflitto di interessi tra l’esecutore dell’opera e le commissioni di collaudo delle parti già realizzate) e le due recenti sentenze con cui i rappresentanti della Regione Veneto erano definitivamente condannati a risarcire la Regione per i danni erariali derivanti dai fatti corruttivi accertati in relazione ai lavori di costruzioni del M.O.S.E.

In rappresentanza della Corte dei conti hanno partecipato il Primo referendario Erika Guerri, magistrato addetto all’Ufficio Affari Internazionali, e il Consigliere Arturo Iadecola, Vice Procuratore Generale in servizio presso la Procura Generale.