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La data di nascita della Biblioteca si può far risalire al 1862 allorché, per effetto dell'art. 51 della legge 800 del 14 agosto di quell'anno, furono abolite le Corte dei conti di Torino, Firenze, Napoli e Palermo e riunite nella Corte dei conti del Regno d'Italia.

La Biblioteca seguì le sorti dell'Istituto trasferendosi da Torino a Firenze nel 1865 e, quindi, a Roma, presso il Palazzo del Ministero delle Finanze, nel 1871.

Da qui fu spostata, dapprima, nella sede di via Pastrengo, ove fu inaugurata il 2 maggio 1952 e, successivamente, sul finire del 1962, nell’attuale sede di Via Antonio Baiamonti 25.

Da un "Catalogo delle opere esistenti nella Biblioteca della Corte dei conti", stampato nel 1882 a Roma dalla Tipografia Elzeviriana nel Ministero delle Finanze e diviso in 14 "classi" è possibile identificare la consistenza del nucleo originario della raccolta libraria, che constava di oltre 4.000 fra monografie ed opere in più volumi. Questa risulta formata, per la gran parte, dalla serie della legislazione degli stati preunitari e del Regno d'Italia, dai volumi degli Atti del Parlamento Subalpino, da raccolte di normativa sia italiana che straniera (Belgio e Francia le nazioni rappresentate), da bollettini ministeriali, codici, commentari e trattati di diritto.